22 Novembre 2024

Il “portierato di quartiere”

Salve carissimi concittadini e lettori di latusanniae.com, e bentornati nella nostra casa virtuale dalle porte per voi sempre spalancate.
Oggi vogliamo parlarvi di un’idea che abbiamo reperito spulciando un po’ in rete, dove spesso troviamo degli spunti davvero interessanti da integrare al nostro “vulcano attivo” di proposte e migliorativi per la collettività.

Avete mai sentito il detto “per crescere un figlio serve un villaggio”?
In soldoni, il significato dipinge la necessità di una cooperazione da parte di tutti gli abitanti di un luogo, affinché i bambini crescano in sicurezza, educati e formati alla vita.

Le responsabilità a 360° sono da imputarsi alle famiglie di appartenenza, ovvio, ma anche i vicini di casa, le frequentazioni, il corpo docente, anche un semplice passante per strada possono (e dovrebbero) contribuire come modelli virtuosi alla formazione dell’individuo.

Inoltre, per i genitori, spesso è difficile riuscire a conciliare l’attività lavorativa, necessaria per il mantenimento del nucleo famigliare e per una legittima gratificazione personale, con quelle che sono le esigenze della prole.
I figli stravolgono la routine e non tutti i genitori possono contare su aiuti esterni da parte dei propri nuclei di origine.Non è detto che i nonni siano disponibili per i più disparati motivi, uno su tutti è il lavoro che torna come argomento “agrodolce”, tanto indispensabile quanto castrante.

Come si può sbrogliare la matassa allora?
Semplice: tramite il “Portierato di Quartiere”!
Già a Milano, a Trento ed ora anche a Grado su stimolo dell’Assessora alle Pari Opportunità Federica Lauto, la quale ha fortemente voluto attivare un sistema simile sull’Isola d’Oro, si riscontrano gli effetti positivi di questa iniziativa che poi, in fin dei conti, ricalca ciò che vorremmo tanto tornasse dal passato: il mutuo aiuto tra concittadini.
Il progetto è stato ripreso da un modello Francese denominato “Lulu dans ma rue” (foto).

Chi va a pagare una bolletta, chi va a fare la spesa, chi tiene il bimbo per due ore, chi rassetta casa altrui una volta a settimana, chi porta i piccoli all’Asilo o a Scuola, insomma, una rete di persone di fiducia che si rendono disponibili ad aiutare le famiglie dove entrambi i genitori debbano/vogliano lavorare.

Commissioni, lavoretti a casa, sorveglianza dei bambini, tutti piccoli grandi interventi che fanno veramente la differenza per chi, solitamente, è costretto ad arrangiarsi.
E spesso a scegliere tra famiglia e lavoro, un bivio che nella stragrande maggioranza dei casi vede la donna costretta a mettere da parte sé stessa come individuo, per lasciar spazio alle esigenze famigliari ed al lavoro del marito.

Nel 2019 non è accettabile che le giovani coppie debbano procrastinare per anni i propri progetti relativi all’arrivo della cicogna, e non è assolutamente giusto che uno dei due (solitamente la donna) debba ridimensionare completamente le proprie ambizioni a causa della mancanza di aiuti da parte della società e delle istituzioni.

Consci di sfondare una porta aperta quando parliamo di argomenti simili con la nostra Assessora alle Pari Opportunità Stefania Del Rizzo, chiediamo sia a lei come figura di riferimento sia al Consiglio Comunale di Latisana, di studiare per bene questo tipo di iniziativa, per capire se possa rappresentare un’occasione da tradurre concretamente anche nel nostro Comune.

Una novità per modo di dire…alla fine dei conti la gente si aiutava senza bisogno di suggerimenti fino a 20-30 anni fa, mentre oggi ognuno pensa alla propria capanna.
Senza contare che ne esistano tante altre vicine, ed assieme formino proprio quel villaggio così prezioso per il benessere e la crescita di tutti gli abitanti, intrecciati tra di essi come fili della stessa tela.
Volenti o nolenti.