Carissimi amici e followers di latusanniae.com è un piacere ritrovarvi!
Continua oggi la nostra rubrica “Latus Anniae nel Mondo”, con un’altra testimonianza che ci giunge dal lontano e stupendo Canada.
Il reporter d’eccezione, stavolta è AndreaQuartesan, Paludese D.O.C. emigrato tanti anni fa con la sua compagna, poi divenuta moglie e madre dei loro bellissimi figli.
Lasciamo quindi la parola ad Andrea ed al suo racconto relativo all’emergenza Covid-19 nella nazione degli aceri, buona lettura!
“Il Governo Federale e Provinciale si sono mossi con grande prontezza e largo anticipo, quando ancora il Canada e l’Ontario contavano pochi casi di contagio.
Dapprima il Canada aveva chiuso i confini per i voli provenienti dall’Estero, eccezione fatta per i Paesi NAFTA (North American Free Trade Agreement), ed anche per i viaggiatori provenienti da queste nazioni, veniva richiesto di auto-isolarsi per 14 giorni, di fatto scoraggiando il traffico aereo.
Successivamente, pochi giorni dopo e visto l’andamento della pandemia, attorno al 20 Marzo, i Governo Canadese e Statunitense di comune accordo decisero di chiudereil confine tra Canada e USA, tranne per quanto riguarda il trasportomerci (vista la inter-dipendenza economica delle due nazioni).
Rimanevano aperte le frontiere anche per motivi di emergenzasanitaria e di lavoro (diversi Canadesi lavorano negli States e vice-versa).
Quindi niente più spesa alimentare, shopping, rifornirsi di benzina o “day-trips” (gite fuori porta, ndr) negli USA per un bel po’ di tempo.
Questa a livello Federale è stata la prima misura.
In seguito, ogni Provincia ha attuato le proprie regole sui vari aspetti della vita quotidiana.
In Ontario, ad esempio, le scuole son state chiuse a metà Marzo, ovviando grazie all’insegnamento on-line.
Le aule saranno chiuse fino al 31 Maggio come misura di sicurezza, poi il Governo deciderà il da farsi: dichiarare terminato l’Anno Scolastico oppure recuperare le settimane perse in Estate.
Sempre in Ontario, relativamente alla questione lavoro, molti negozi sono stati costretti a chiudere per limitare la circolazione del virus.
Sono rimasti aperti tutti i bar e ristoranti o fastfood che offrivano take-out o consegna a domicilio (non e’ possibile sedersi in sala o consumare al banco).
Sono rimasti aperti i cantieri per le opere pubbliche ed edilizi in generale, i distributori di benzina, supermercati e negozi specializzati che offrono consegna a domicilio o curbside pick-up (spiegazione: piazzi il tuo ordine online e poi decidi se lo vuoi spedito a casa oppure te lo vai a prendere in negozio, chiami il numero e ti portano fuori la merce nel parcheggio).
Inoltre meccanici, e tutti gli altri servizi essenziali sono rimasti arrivi.
Il Governo Federale ha stanziato molti sussidi per chi ha perso il lavoro, sia dipendenti che datori di lavoro, diversi aiuti economici agli anziani, per gli studenti universitari, alle famiglie e c’è stata una moratoria sulle tasse delle case fino a Giugno.
La Provincia inoltre ha garantito un aumento di stipendio e un bonus per tutti gli operatori sanitari, come premio di riconoscenza, valido per quattro mesi.
Ricapitolando, chi ha perso il lavoro ha diritto a 500$a settimana per 16 settimane (letto bene?), se un imprenditore ha chiuso l’attività il Governo garantisce l’ 85% delle spese come ad esempio acqua, luce, gas ecc, più ovviamente i 500$ a settimana.
Per gli studenti è stato prorogato il rientro del prestito fino a Settembre.
Agli anziani è stata aumentata la pensione statale e per le famiglie con figli ci sono extra-assegni familiari.
Inoltre, fino a Luglio, sono state bloccate le tasse sugli immobili, quelle scolastiche ed il bollo auto.
E per chi ha un mutuo c’è la possibilità di posticipare i pagamenti, senza penali o interessi, fino a seimensilità.
Il Governo ha fatto un buon lavoro e ha cercato veramente di aiutare tutti i suoi cittadini, di non abbandonare nessuno, senza imporre una quarantena o un controllo dei movimenti delle persone, ma confidando sul buon senso delle stesse (impensabile in Italia, ndr) e predicando il famoso “social-distancing”, il quale ammonta a sei piedi (circa due metri) di distanza.
Ovviamente è richiesto di evitare assembramenti di cinque o più persone (quindi purtroppo Piscine Comunali, palazzetti del ghiaccio e Biblioteche risultano strutture chiuse) e molta igiene personale.
Mascherine e guanti sono a discrezione dell individuo.
In definitiva, si rimane a casa più del solito ovviamente, ma non rinunciamo alle passeggiate in riva al lago o lungo il fiume, a fare jogging né a pattinare coi rollerblade o ai giri in bici.
Anche perché la possibilità di contrarre il virus è la stessa, se non inferiore, di quando ci si trova tutti in coda per aspettare di entrare al supermercato.
Andrea Quartesan, Paludese D.O.C.