Carissimi, è un piacere ritrovarvi a sfogliare le pagine virtuali del nostro sito ufficiale e, per ringraziarvi di così tanto interesse nei nostri confronti, oggi vi proponiamo un articolo che riassume un’esperienza davvero toccante da noi appena vissuta.
Come avrete appreso tramite i nostri account social, dal 14 al 20 novembre 2022 la sala ottagonale del Centro Polifunzionale di Latisana è stata impreziosita da una mostra di opere sia pittoriche che nate dalla manipolazione dell’argilla.
Di mostre ce ne sono tante, di opere anche, voi penserete “quale sarebbe la novità?”.
Ebbene, queste opere sono il frutto di una “classe” sperimentale, composta da alcuni utenti del Centro Salute Mentale dell’Ospedale di Latisana.
Un sodalizio nato dalla sensibilità di Vanessa Modafferi, artista lignanese, la quale in un periodo particolare della sua vita ha cominciato a frequentare gli spazi comuni dell’Ospedale di Latisana, cercando tramite il frenetico via-vai degli utenti di percepire nuove emozioni, istanti, espressioni che potessero aiutarla a superare il “blocco dell’artista” che l’aveva colpita.
Essendo una persona molto empatica e sensibile, questi scampoli di vita altrui sono serviti non solo a sbloccarla, le hanno infuso la necessità di restituire tanto sentimento, tanta fragilità tradotta nella potenza dell’aiuto.
Ed è così che è nato il progetto “L’arte è di tutti di Vanessa Modafferi”, un’iniziativa presentata dapprima in Direzione Sanitaria a Latisana per poi diventare addirittura protagonista di un convegno a livello regionale alla presenza di circa 250 camici bianchi.
L’idea era quella di riempire i muri della struttura ospedaliera con una serie di opere provenienti dall’Italia e dall’Estero, frutto di donazioni o creazioni ad-hoc ed è in quel momento che si sviluppa qualcosa di magico…
Sono cominciate ad arrivate tele, anche di un certo rilievo, sia dal territorio che da luoghi lontani ma vicini col cuore, mentre Vanessa stava ragionando su come produrre qualcosa di ancor più intimo, proprio, che nasca e viva dentro quelle mura per adornarle.
Officina Creativa 45 è il nome che, successivamente, è stato attribuito al progetto spostatosi nello specifico del Centro Salute Mentale dell’Ospedale di Latisana, nel quale è stata formata una sorta di classe sperimentale che partecipa, si cimenta, si mette in gioco ed è composta da diverse anime, ognuna con la propria storia, fragilità, problematica.
Un sodalizio eterogeneo nel quale Vanessa, ci tiene a sottolinearlo, non insegna a disegnare bensì a far emergere emozioni, a comunicare tramite l’arte ciò che la parola fatica ad esprimere, ciò che la mente non riesce a mettere in ordine per poi esternare.
Statuette in argilla, opere pittoriche, mandala, posacenere in creta, si può trovare un po’ di tutto nel novero di creazioni nate in due stanzette gentilmente offerte dall’Azienda Sanitaria Universitaria “Friuli Centrale” nell’ala vecchia del nosocomio latisanese, proprio di fronte al Consultorio dove Vanessa, da utente, aveva cominciato il suo percorso personale in cerca di un nuovo equilibrio.
Dove non solo ha ritrovato sé stessa, ma anche tante persone per bene dal cuore grande, pronte a sostenerla nel suo progetto dai molteplici risvolti terapeutici, sociali ed artistici.
Sono diverse le volontarie che si prestano a coadiuvare Vanessa nel laboratorio e durante le mostre come quella appena conclusasi in collaborazione con noi, e sono diversi anche i donatori che sostengono economicamente un progetto così toccante, utile, dignitoso.
Perché Vanessa gira anche per i cantieri edili pur di trovare qualche materiale di risulta che possa essere riutilizzato dagli utenti dell’Officina Creativa 45, ma di dignità ne ha da vendere.
Le opere, che siano olio su tela, acquerelli su superfici professionali o pezzi di polistirolo intrisi dall’inchiostro di un pennarello, sono tutte provenienti dalle pieghe più profonde della mente e del cuore dei suoi ragazzi e delle sue ragazze, pertanto non hanno un costo ma solo valore e vengono esposte con eguale orgoglio anche sulle pareti degli spazi comuni in Ospedale a Latisana.
Dove tutto era bianco, dove tutto era asettico, dove tutto è cominciato con Vanessa seduta a guardarsi attorno.
Aver incontrato Vanessa e conosciuto il suo progetto è un privilegio, una crescita, un’espansione dei propri confini mentali ed una chiave per abbattere stereotipi e luoghi comuni.
Seguite Vanessa Modafferi ed il progetto “L’arte è di tutti” cliccando QUI, ne vale veramente la pena.
Buon proseguimento e grazie a chi avrà letto fin qui.