Carissimi followers di latusanniae.com è un piacere ritrovarvi intenti a sfogliare le pagine virtuali del nostro sito ufficiale.
A fare gli onori di casa oggi siamo noi ragazze, noi donne, il gruppo “Fiori d’Acciaio” ovvero la componente femminile della lista civica autonoma Latus Anniae, unite e compatte in sostegno delle donne iraniane.
Abbiamo voluto esprimere la nostra vicinanza così…
Noi ragazze e donne componenti della lista civica autonoma “Latus Anniae” sosteniamo con forza le nostre coetanee iraniane che stanno manifestando in questi giorni difficili per ribadire la legittima voglia di libertà e di giustizia per quanto è successo a Mahsa Amini e Hadis Najafi.
È essenziale poter scegliere come vestirsi, come voler vivere la propria vita e in cosa credere, senza rischiare violente repressioni perché si mostra una ciocca di capelli.
E questo legittimo desiderio non dovrebbe trovare ostacoli o confini, geografici o culturali.
Siamo con voi donne coraggiose, ogni voce è con voi.
(Silvia-Maria De Luca)
Si dice che quando una donna si taglia i capelli è perché vuole fare un cambiamento nella propria vita, vuole “darci un taglio”, vuole lasciar andare qualcosa.
In Iran le donne sonno obbligate dal regime a coprire la propria capigliatura, a nascondere una parte di sé.
Spero che la rivolta che molte di loro stanno attuando tagliandosi ciocche di capelli e bruciando i veli che sono costrette a indossare serva a mostrare la loro forza e volontà che non possono essere nascoste da un semplice
pezzo di stoffa, che sia giunto il momento di abbandonare una legge che viola i diritti umani.
(Valentina Celio)
In questi giorni sta avvenendo una delle più importanti manifestazioni di sempre.
Le donne iraniane, con tutto il loro coraggio, stanno facendo sentire il loro grido di dolore e rabbia, verso una dittatura che impone da troppi anni, codici rigidi.
Nelle piazze, stanno tagliando gli hijab e i loro capelli…un atto di vera rivoluzione.
A queste grandi donne, dico di continuare a lottare, per un futuro senza imposizioni, senza costumi che non amano indossare, per una religione che le rappresenti.
Che la vite perse di Mahsa Amini e Hadis Najafi servano a conquistare la libertà di scelta!
(Mery Dazzan)
La libertà di essere se stesse.
Troppo spesso noi diamo per scontato questo concetto: per noi è normale vestirci come vogliamo e sentirci libere di esprimerci.
Purtroppo non dappertutto questo diritto è scontato.
Stiamo tutti assistendo alle battaglie che le donne stanno portando avanti in Iran.
Sono lotte per ottenere la loro libertà, per liberarsi dai dettami che la “religione” sta imponendo loro.
È per noi importante supportare queste rivolte perché ogni persona si senta libera di essere ciò che vuole, perché ogni donna sia libera di esprimere sé stessa come più si sente a suo agio, con o senza il velo.
Un velo che, in una situazione di libertà ha un significato, ma come imposizione assume carattere di obbligo e sottomissione.
(Marina Loli)
In questi giorni voi siete scese in piazza per difendere donne come voi, difenderle da chi non vi permette di essere quello che siete per natura, perché non c’è nulla di più bello al mondo che essere ciò che si è.
Noi siamo con voi, vi difendiamo e vi sosteniamo.
In difesa delle donne, sempre.
(Elisabetta Perrotta)
Sono questi i fatti che ci ricordano che la libertà di pensiero e di semplice “essere” non è una cosa scontata.
Le storie di Mahsa Amini e Nadis Najafi, e di tutte le donne e gli uomini che stanno protestando in diverse forme stanno facendo la storia per aver dato la vita per i loro diritti.
Sta a noi però parlarne, oggi così come domani, per permettere che non vengano dimenticate.
(Anna Plotti)
“Il canto di Giulia aperto portava catene pesanti la folgore di un codice umano disapprovato da Dio.”
Dalla poesia di Alda Merini, “Canto alle Donne”.
Anche gli uomini della lista civica autonoma “Latus Anniae“, aderenti all’iniziativa “NoiNO.org” esprimono il massimo sostegno alle donne iraniane, insorte in nome della libertà e dell’autodeterminazione.