Carissimi followers di latusanniae.com eccoci con un nuovo articolo che, speriamo, possa stuzzicare la vostra curiosità!
Come ben sapete vi trovate all’interno del sito ufficiale della lista civica autonoma “Latus Anniae”, forza politica locale che esercita funzioni ed attività nel Comune di Latisana (UD, che nostalgia!).
Ed è proprio nella nostra municipalità che, oggi (15-11-21) si conclude la kermesse tipica di questo periodo, ovvero la Festa di San Martino!
Una ricorrenza che si ripete da molti decenni nella nostra cittadina ed in tante altre località italiane, da Cervignano del Friuli a Belluno, come anche in Abruzzo, Sicilia, Emilia e Veneto, ma anche in alcuni Paesi Esteri come la Svezia, il Belgio, la Croazia e l’Estonia!
La festa di quest’anno si è appena conclusa nel nostro Comune, dopo aver attirato avventori autoctoni e non, grazie ad una vasta offerta enogastronomica, una forte presenza artigianale e commerciale e, ovviamente, tramite le celeberrime giostre che da tanto tempo hanno ormai spodestato in ordine di importanza le vere radici di questa manifestazione.
Esattamente, la motivazione principale dell’organizzazione della Festa di San Martino non era rappresentata dal divertimento per grandi e piccini.
Si trattava infatti di un mercato del bestiame e dei prodotti agroalimentari, in linea con quella che è l’origine di questa ricorrenza durante la quale, nei paesi a vocazione rurale, venivano rinnovati gli accordi in ambito agrario ed era un’occasione inoltre per spillare il vino novello.
Dalle nostre piazze sono spariti i capi di bestiame e i mezzadri, ma resiste forte la tradizione legata alla terra ed i suoi frutti di stagione, tra i quali spiccano la zucca ed appunto, il vino novello.
La Festa di San Martino (clicca QUI) è intitolata ad uno dei primi “Santi non Martiri” del Cristianesimo: Martino di Tours.
Vescovo Cristiano del IV Secolo, nacque in Pannonia (attuale Ungheria) nel 316 d.C. e morì l’8 novembre del 397 d.C. a Candes (Francia), ribattezzata “Candes-Saint-Martin”.
Nel novero delle confessioni Cristiane, è venerato da Cattolici, Ortodossi e Copti e rientra nella cerchia ristretta dei Grandi Santi della Gallia, mentre in Italia ci sono circa 900 chiese dedicate a lui ed una moltitudine di Comuni e frazioni.
Figlio di un tribuno militare romano in servizio presso il confine dell’Impero, Martino (chiamato così in onore di Marte, Dio della guerra), seguì le orme paterne obbligatoriamente, a causa di un editto del 331 d.C. il quale imponeva l’arruolamento dei primogeniti dei veterani, diventando così un “circitor”, ovvero una ronda notturna impegnata nella sorveglianza ed ispezione degli avamposti militari, nonché nella protezione e scorta di personaggi importanti e della posta imperiale.
Nel 335 d.C. accadde l’evento che cambiò la vita di Martino per sempre: l’incontro di un mendicante seminudo ed infreddolito.
Senza esitazioni, Martino con la sua spada tagliò a metà il mantello militare (la clamida bianca imperiale), dividendola con il poveretto.
La notte stessa, Martino sognò Gesù Cristo con indosso il suo mantello militare, mentre ne lodava il gesto generoso assieme ad alcuni Angeli.
Al suo risveglio, la mattina seguente, il mantello risultò nuovamente integro e tuttora, divenuto una reliquia dal valore inestimabile, è custodito nella collezione delle reliquie dei Re Merovingi dei Franchi.
Da quel momento in poi la sua storia cambia, abbraccerà il Cristianesimo divenendo Vescovo e contribuendo all’istituzione di figure come i cappellani ed i monaci, essendo tra i fondatori di questi ultimi prelati.
San Martino di Tours è considerato Patrono dell’Arma di Fanteria dell’Esercito Italiano, mentre proprio quest’anno, la Conferenza Episcopale lo ha proclamato Patrono del Volontariato in decine di Comuni Italiani, tra i quali figura anche Latisana!
Ed è qui che volevamo arrivare…
San Martino da Tours, nella sua esistenza terrena, ha conosciuto la rigidità della disciplina militare ed il senso del dovere ma senza mai perdere la benevolenza e la generosità, diventando fonte di ispirazione per molti spaccati sociali tanto sacri quanto laici, fungendo da comune denominatore tra Forze Armate, Chiesa romana e volontariato.
San Martino rappresenta la sinergia tra i cittadini, ognuno con la sua importanza nel tessuto sociale, ognuno impegnato a contribuire affinché alla comunità non manchi nulla, a prescindere dai ruoli e dalle diverse categorie di appartenenza.
Ed è proprio così che funziona ancora nei giorni nostri la Festa di San Martino, grazie al lavoro di tante associazioni, dei volontari, della società civile, militare (sia ex-arma che attualmente in forze) e delle istituzioni locali.
No, San Martino non significa solo “giostre e frittelle”, bensì dipinge un quadro di lavoro dietro alle quinte e di tanta voglia di spendersi per gli altri che spesso non traspare, ma se si gratta un po’ la superficie, emerge in tutta la sua forza prorompente.
Vi diamo appuntamento alla Festa di San Martino 2022, buon vino novello a tutti e ricordatevi che Latisana è molto più laboriosa, unita e positiva di quanto alle volte possa sembrare!
PS: le modifiche alla pagina Wikipedia relativa alla Festa di San Martino, tramite le quali è stata inserita anche Latisana nel novero delle località in festa, le abbiamo pubblicate noi! 😉