Carissimi concittadini e followers di latusanniae.com è un piacere ritrovarvi tra le pagine virtuali del nostro sito ufficiale.
Oggi, a Giochi Olimpici ancora in corso, ci teniamo a proporvi un ragionamento magari lapalissiano ma che a nostro parere dovrebbe trovare il sostegno delle Amministrazioni Comunali (Latisana compresa) e quasi sempre ciò non accade.
Durante il nostro sonno, dall’altra parte del Mondo si stanno scrivendo diverse pagine della storia olimpica e di molte discipline agonistiche, grazie alla bravura, ai sacrifici ed il cuore del nostro contingente Azzurro.
Stecchiamo purtroppo in alcuni sport nei quali eccellevamo fino a pochissimi anni fa, come il volley o la scherma ed anche il nuoto, ahi noi, non ha mantenuto gli standard elevati ai quali eravamo abituati.
Ma c’è un dato che impressiona, e proviene dalle arti marziali e soprattutto da ciclismo ed atletica leggera.
A fronte di nazioni dove i bambini vengono allenati duramente fin dalla tenera età (Russia, Cina e Giappone ad esempio), o di grandi Paesi nei quali la formazione sportiva è parte integrante della vita scolastica degli allievi (vedi USA, Canada, Regno Unito o Australia), la nostra piccola e sgangherata Italia si sta proponendo come prima delle outsiders, ai piedi di un Olimpo sportivo che annovera super-potenze estremamente organizzate e dotate di strutture e mentalità per noi inarrivabili.
Ma nel nostro piccolo, con le nostre forze esigue, siamo riusciti ugualmente a plasmare dei campioni formidabili i quali stanno letteralmente resettando gli equilibri e le certezze di alcune discipline sportive dove a vincere, solitamente, sono sempre gli altri.
La staffetta dorata 4×100, l’incredibile esordio del karate alle Olimpiadi che si tinge di azzurro con il bronzo di Viviana Bottaro ed il primo, storico oro di Luigi Busà nella categoria “kumite 75 kg”.
Ed ancora l’inseguimento a squadre del quartetto Ganna, Consonni, Lamon (di Portogruaro) ed il bujese Jonathan Milan, o Mara Navarria bronzo nella spada femminile a squadre (orgoglio di Carlino), Gianmarco Tamberi oro nel salto in alto, Marcell Jacobs oro nei 100 metri per la prima volta nella nostra storia e potremmo andare avanti con la lista.
Questo per dire cosa?
Per dire che se con le strutture misere delle quali disponiamo, riusciamo lo stesso a forgiare tanto talento ed incanalarlo verso vittorie eterne e scolpite nella storia, significa che gli staff tecnici italiani sono veramente di altissimo livello in tanti sport ed i campioni non mancano, vanno solo scoperti e valorizzati.
Non si vive di solo calcio, vediamo spesso piccole realtà di paese ormai relegate nei bassifondi della Terza Categoria, le quali monopolizzano le già poche strutture sportive esistenti, senza lasciare spazio ad altre discipline potenzialmente molto più redditizie in termini di crescita, progetto e raggiungimento di grandi obbiettivi.
Questo è un appello per tutti e per nessuno, non necessariamente focalizzato solo su Latisana: apriamo al cambiamento di mentalità, all’approccio positivo con le novità, promuoviamo l’introduzione di tanti sport diversi i quali possano intercettare i differenti interessi dei più giovani e magari sfornare anche qualche talento da mandare a caccia di metalli preziosi.
Servono strutture e promozione dell’atletica leggera, del ciclismo come del canottaggio (altra grande tradizione italiana), del basket e delle arti marziali, della scherma come di molte altre discipline (lancio del martello, giavellotto o disco ad esempio) ritenute “minori” ma che portano lustro e risultati all’Italia ad ogni occasione utile.
Anziché farci scappare le associazioni sportive, diamo loro modo di sviluppare i proprio progetti qui.
Anziché lamentarci se per mezza giornata il traffico interno alla città viene limitato per lasciare spazio a qualche gara podistica o ciclistica, proviamo ad interpretare quegli eventi come un volano per il nostro sport ed il commercio locale, oltre ovviamente alle soddisfazioni che potrebbero restituirci un domani, mentre incitiamo i nostri campioni e gioiamo con loro.
Il calcio è stupendo, ma non è l’unico divo sotto i riflettori quest’anno…