Carissimi followers di Latus Anniae, come sempre vi accogliamo con piacere tra le pagine virtuali del nostro sito ufficiale!
Oggi torniamo su un argomento sul quale ci preme mantenere sempre i riflettori accesi, ovvero la lotta alla discriminazione omotransibifobica, termine tecnico coniato dalle persone della comunità LGBT+ per integrare in un solo lemma, tutte le varie sfumature che compongono il loro arcobaleno.
Alcuni mesi fa abbiamo avuto il privilegio di conoscere alcuni esponenti dell’associazione Arcigay Friuli ODV, una realtà estremamente attiva e strutturata nei minimi dettagli, operante nel tessuto sociale della nostra Regione in difesa dei diritti civili fondamentali della comunità LGBT+.
Il nostro primo incontro, visionabile cliccando QUI, fu incentrato sul ddl Zan il quale, all’epoca, giaceva ancora alla Camera dei Deputati, incastrato tra le migliaia di emendamenti-fake generati appositamente da alcuni partiti di destra per intasare il sistema e rallentare notevolmente i lavori del Governo.
Un atteggiamento maturo ed intelligente, degno di chi rappresenta il popolo all’interno delle istituzioni.
Giovedì 13 maggio 2021 si è tenuto un secondo incontro, sempre in videoconferenza vista la situazione ancora instabile a livello sanitario, nel quale noi di Latus Anniae ed i rappresentanti di Arcigay Friuli ODV abbiamo voluto coinvolgere anche Andrea Rizzardi in quanto coordinatore della lista civica autonoma “Lignano Vola“ con la quale collaboriamo attivamente, e soprattutto una delegazione del Centro Studi di Latisana composta dal sempre disponibile dirigente, il prof. Luca Bassi e, per l’occasione, dalla prof.ssa Monica Vadori la quale segue ed organizza la progettualità delle varie attività “extra” da inserire nell’offerta formativa dell’ISIS “Enrico Mattei” di Latisana – Lignano Sabbiadoro.
L’obbiettivo dell’incontro era, da parte nostra, quello di creare una sinergia tra le parti, portandole a conoscenza reciproca, affinché due grandi risorse del nostro territorio possano trovare il modo di ragionare assieme sulle modalità per instaurare una proficua collaborazione.
L’Arcigay Friuli ODV si avvale di professionisti accreditati ed iscritti regolarmente ai propri albi, i quali hanno imbastito assieme all’associazione un progetto che propongono ai vari istituti scolastici (Secondarie di I e II grado) della Regione, relativo alla lotta alla discriminazione omotransbifobica ed all’educazione all’affettività.
Nessuna “conversione”, come alcuni ignoranti in mala fede asseriscono, ma solo sensibilizzazione e condivisione di informazioni utili per riuscire a comprendere sé stessi e chi ci circonda, nel totale rispetto reciproco.
Nell’ottica di voler garantire una sempre crescente protezione dei diritti civili, abbiamo voluto coinvolgere il prof. Luca Bassi, direttore del locale Centro Studi, conoscendone la sensibilità verso le tematiche sociali e le minoranze discriminate.
Abbiamo sfondato una porta aperta, visto che lo stesso dirigente ha aperto alla possibilità di un dialogo e di un’eventuale collaborazione con Arcigay Friuli ODV, previa ovviamente una valutazione del progetto proposto dall’associazione (e già presente ed efficace in oltre trenta istituti in Regione) da parte del corpo docente di Latisana e Lignano Sabbiadoro il quale, come espresso dal prof. Bassi, rappresenta una vera e propria “comunità educante”, definizione che abbiamo apprezzato tutti durante l’incontro.
Anche la prof.ssa Vadori si è detta aperta a simili iniziative, le quali ovviamente necessitano di alcuni “step preliminari” per poter essere assimilati correttamente da studenti e genitori, affinché ne comprendano finalità e modalità.
Ci siamo lasciati con un sorriso ed una promessa: non finisce qui, siamo solo all’inizio.
Il nostro impegno verso la comunità LGBT+ si intensificherà nel periodo post-elettorale, poiché oltre ad aver promosso questo progetto nelle scuole locali, intendiamo dar modo all’Arcigay Friuli ODV di ottenere nel nostro Comune uno spazio adeguato per l’eventuale apertura di uno sportello di ascolto ed aiuto per le persone discriminate, in difficoltà o semplicemente in cerca di supporto nel nostro territorio.
Se son rose fioriranno, ora noi dobbiamo farci da parte, visto che rivestiamo soltanto il ruolo di “facilitatori” che fungono da collante tra le parti, lasciando quindi che i professionisti (dell’associazione e del Centro Studi) proseguano il percorso assieme se lo riterranno fattibile ed opportuno, nella speranza che la piazza capisca l’importanza e la bontà di progetti simili.
Grazie per la vostra attenzione, buon proseguimento su latusanniae.com!